Essere prigionieri di guerra, eppure vivere ed amare.
“P.O.W. No. 48664 Prisoner of War” è il titolo del primo libro di Fabrizio Senici, che sceglie di romanzare la storia di suo padre Gianni, prigioniero degli inglesi prima in Nord Africa e poi in Australia dal 1941 al 1947, attraverso un diario tra storia reale e fantasia.
Gianni Senici, catturato dagli inglesi nel gennaio del 1941 a Tobruk, Libia, rimane prigioniero prima in Egitto e poi in Australia fino al 1947. Di questo lungo periodo della sua vita non ha mai parlato, né con la moglie, né con i figli. Ma questo silenzio pesa ad Alfredo, il secondogenito che decide di cercare elementi, testimonianze, documenti su questa lunga e misteriosa fase della vita del padre. Si immerge quindi in una ricerca, prima tra i libri, poi su internet. Infine, decide di partire per l’Australia per vedere da vicino i luoghi i cui il padre ha trascorso tanti anni di prigionia.
Con un racconto di grande intensità, in un crescendo di emozione e di tensione, questo romanzo ci propone due viaggi paralleli, quello di Gianni, lontano da casa e con un segreto mai confessato, e quello di Alfredo, alla ricerca del perché il padre in tutta la sua vita non abbia voluto mai raccontare dei suoi anni australiani. C’è qualcosa che il padre ha voluto nascondere? E questo qualcosa avrà un riflesso nella vita di Alfredo?
La storia di prigionia è così l’aggancio per un racconto che presenta tutti i colori dei sentimenti, un diario dei protagonisti che intrecciano la propria vita, fatta di conflitti e slanci emotivi, un romanzo di ricerca che solo alla fine mostrerà il significato di un’esistenza.
Recensioni e Presentazioni
Destini rubati
Venti racconti, venti storie, venti personaggi, raccontati nel momento in cui la loro vita cambia per sempre. Un libro che aiuta a comprendere la vita e le sue inattese sorprese.
“Chissà perché alcune cose succedono. Forse succedono e basta, senza un motivo vero, senza che l’universo abbia in qualche modo una sua influenza, o forse il destino è un evento predeterminato e ineluttabile”.
Fabrizio Senici si cimenta nello sforzo letterario di trovare una risposta a questo eterno interrogativo e ci consegna venti racconti intensi sul tema del destino, da leggere come un romanzo. Venti storie tra presente e passato, tragiche, dolceamare, distopiche, che racchiudono il senso della nostra esistenza.
Una biografia a mosaico in cui i protagonisti vivono speranze, tragedie, disavventure, incontri fatali, illusioni d’amore, tradimenti, rinascite insperate.
Un libro in cui il destino si mostra tragico e beffardo a ricordare che nell’eterna sfida tra libero arbitrio e fortuna a dettare l’ultima parola, a volte, è quest’ultima.
I protagonisti sono uomini e donne comuni, ritratti nel momento in cui il loro destino si compie. Come Giovanni, Mario e Carlo, vittime innocenti con i loro sogni della strage di Piazza Fontana nel racconto Ultim’ora; Gennarino e Rosina di Gennarino Esposito, guardia che ricordano gli amanti shakespeariani; Anna e Giulia di Un infinito amore che insieme all’amicizia condividono l’amore per lo stesso uomo; la donna straziata dalla perdita più grande ne L’uomo che svuotava i cassetti dei sogni.
Ci sono un’amicizia che cambierà per sempre in Denti di lupo; un amore giunto quando ormai sembrava troppo tardi in Aprile; un amore sfiorato e mai vissuto in Cuori viaggianti, un segreto custodito troppo a lungo in La polvere del fieno, l’eredità di un vecchio professore in So di non sapere.
Il libro si chiude con quattro racconti ambientati durante la pandemia Covid 19 – Antholz, La cosa giusta, La Santissima, Il cubo – e Il mio destino, il racconto più personale dell’autore, in cui una notizia inaspettata segna in modo ineluttabile un prima e un dopo.